M.C.ESCHER
ESCHER AND ATRANI: THE CHRONICLE OF THE WONDERFUL LINK BETWEEN THE ARTIST AND THE COUNTRY OF THE COAST
The white and square houses and the Mediterranean architecture were a sublime inspiration for the Dutch artist Escher (Leeuwarden, June 17, 1898 – Laren, March 27, 1972), who came on the Amalfi Coast in 1923; he was completely enchanted by the coast, so much to stay there until to 1935. Especially it was Atrani to seduce him: Escher nicknamed Atrani the “village”, dedicating several works to its narrow streets and labyrinthine alleys, including: lithography “Atrani Amalfi Coast” 1931, woodcut three-color the Metamorphosis in 1937 and “Metamorphosis II” in 1940. He referred to Atrani when he said: Escher was fascinated also by the decorations of the pulpit in the Church of San Giovanni del Toro (Ravello): “I’m working hard – he wrote – And this is the main reason of my happiness. Since the beautiful countryside, the mild spring and the excellent hotel are not enough for me to stay two centimeters on a rock, I try to do what I have wanted for a long time”. These are the words written to his friend Jan Van der Does, in a letter sent from Ravello in April of 1923. While staying at the Hotel Toro, Escher knew the woman, who would become his future wife, the Swiss Umker Jetta, whom he married in Viareggio in 1924. In the history of art Escher is mainly known for his woodcuts and lithographs that simulate impossible constructions, tending to infinity: he considered the shapes of plane and space geometry as interconnected and everchanging blocks. Escher’s works are generally beloved by logicians, physicists, scientists and mathematicians who appreciate the use of the geometry, the rational use of polyhedra and his reinterpretation of scientific concepts that were able to stage an often paradoxical reality
ESCHER E ATRANI: CRONACA DEL MERAVIGLIOSO IDILLIO TRA L’ARTISTA E IL PAESE DELLA COSTIERA
Le case bianche, squadrate e le architetture mediterranee, furono ispirazione sublime per l’artista olandese Escher (Leeuwarden, 17 June 1898 – Laren, 27 marzo 1972), che nel 1923 giunse in Costiera Amalfitana e ne rimase completamente stregato, tanto da soggiornarvi sino al 1935. In particolar modo fu proprio Atrani ad ammaliarlo: Escher la soprannominò il “villaggio”, per le sue strette viuzze e gli intricati vicoli, dedicandole svariate opere tra cui: la litografia “Atrani Costa d’Amalfi” del 1931, la xilografia a tre colori “Metamorfosi I” del 1937 e “Metamorfosi II” del 1940. Quando soggiornò ad Atrani disse: “Laggiù mi sono venute quelle bizzarre idee di uccelli, pesci, cieli, acque…”. Nelle Chiese di Ravello, ritrovò i motivi geometrici tipici dell’Alhambra, restò affascinato anche dalle decorazioni del pulpito nelle Chiesa di San Giovanni al Toro. «Sto lavorando sodo. E questo è il principale motivo della mia felicità. Perché la campagna stupenda, la primavera mite e l’albergo eccellente non basterebbero a farmi due centimetri su una roccia, voglio cercare di fare quello che da tempo desideravo». Queste le parole scritte in una lettera inviata da Ravello nell’aprile del 1923, all’amico Jan Van der Does. Durante il soggiorno all’Albergo Toro, Escher conobbe quella che sarebbe diventata la sua futura moglie, la svizzera Jetta Umker, che sposò a Viareggio nel 1924. Escher nella storia dell’arte è conosciuto principalmente per le sue incisioni su legno, litografie e xilografie che simulano costruzioni impossibili, tendenti all’infinito: esse presentano il piano e lo spazio sotto forma di tasselli a geometrie interconnesse, che in maniera sempre differente cambiano forma. Le opere di Escher sono in genere amate dai logici, fisici, scienziati e matematici che ne apprezzano l’uso delle geometrie, l’uso razionale dei poliedri e la sua reinterpretazione di concetti scientifici che servivano a inscenare una realtà spesso paradossale. In tutte le sue opere la natura con i suoi panorami, le piante, gli animali reali o immaginari, le prospettive, si uniscono alla fredda logica razionale, in un’ottica d’insieme straordinariamente efficace e geniale.