MASANIELLO
MASANIELLO FU UN COSTAIOLO O PIÚ PRECISAMENTE UN ATRANESE
Masaniello is the nickname of Neapolitan demagogue Tommaso Aniello de Fusco, born in Naples in 1620. He was fishmonger’s boy, illiterate but very intelligent. He took part in various demonstrations in June and July, 1647 and he was the leader of popular revolution a g a i n s t t h e S p a n i a r d v i c e r o y a l t y. The cause of revolution was the duty of the fruit and he advised to his friends and family not pay it. Don Giulio Genoino was the real spirit of revolution against the Spaniards (revolt of the figs), he advised Masaniello to invade the Realm with commoners where the viceroy subscribed to equality among nobles and commoners and named Masaniello general captain of Neapolitan people. On July, 1647 Masaniello was assassinated in a conspiracy and his head was carried in triumph through the streets of Naples. Masaniello was the son of Lorenzo d’Amalfi and Antonia Gargano of Atrani, when he was a child he played in the streets of Casa Gargano near the church of Saint Maria Of Bando which belonged to his maternal grandparents. In 1643 he hid in a cave called Masaniello to escape from soldiers of viceroy. The place is surrounded by dense vegetation, it is a cavity divided into two levels, the superior level had been inhabited with independent access. Before, it was probably used as a place of cult. In the inner part on the walls there are some remains of painting with red and black plaster. The paintings aren’t legible.
MASANIELLO FU UN COSTAIOLO O PIÚ PRECISAMENTE UN ATRANESE
Masaniello è il nomignolo del capopopolo napoletano Tommaso Aniello de Fusco, nato a Napoli nel 1620. Fu un garzone di pescivendolo, analfabeta, ma dotato di vivace intelligenza; dopo aver preso parte a varie dimostrazioni fra il giugno e il luglio del 1647, si trovò a capo della rivoluzione popolare che porta il suo nome. Il movente fu offerto dal ristabilimento dell’odiata gabella sulla frutta, che Masaniello consigliò a parenti ed amici bottegai di non pagare. La vera anima della rivolta contro gli Spagnoli (rivolta dei fichi), fu tuttavia promossa da Don Giulio Genoino che consigliò a Masaniello di porsi a capo di una folta schiera di popolani e di invadere la reggia, ove il viceré fu costretto a sottoscrivere la parità tra nobili e popolani nel governo della città, nominandolo “Capitano generale del popolo Napolitano”. Il 16 luglio del 1647 Masaniello fu assassinato in una congiura e la sua testa conficcata su di un palo, fu portata in trionfo per le vie di Napoli. Ebbene Masaniello, figlio di Lorenzo D’Amalfi e Antonia Gargano di Atrani, pare che da piccolo giocasse tra le strade del pesino, vicino a quella che oggi è chiamata Casa Gargano, nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Bando, appartenuta ai suoi nonni materni; pare che nel 1643 il capo rivoluzionario fece ritorno ad Atrani, per sfuggire ai soldati del viceré, nascondendosi nella Grotta che porta il suo nome. Il sito, immerso in una fitta vegetazione, si presenta in un’unica cavità divisa in due livelli, di cui il superiore, che pare fosse stato abitato, si trova ad una quota di circa 5 metri più in alto rispetto a quello inferiore, con accesso indipendente. Probabilmente era utilizzato nell’antichità come luogo di culto: nella parte più interna sono visibili su un muro, utilizzato per reggere l’ampliamento del piano della cavità, dei resti di pittura, con presenza di intonaco rosso e nero. Le pitture non sono leggibili, in quanto necessiterebbero di un intervento di pulitura e consolidamento.